Anche i morti mangiano?
Ho sempre avuto paura nella notte di “Tutti i Morti”… da piccola temevo di svegliarmi e, se mi si aprivano gli occhi, evitavo di alzarmi per andare al bagno e in cucina per bere.
Avevo forse 6 anni quando mia zia mi raccontò che durante la notte del 2 Novembre le anime dei nostri parenti stretti tornano a casa nella speranza di essere ricordati dai loro cari con un piccolo gesto e per trovare qualcosa di prelibato in tavola da mangiare…
Lei apparecchia ancora oggi per i genitori e i fratelli scomparsi; secondo l’usanza, sistema con cura piatti e pietanze ma senza coltelli, sempre meglio evitare reazioni impreviste di qualche anima! o_°
Certo, adesso ho un’idea meno distorta della morte e dei “fantasmi”, ma detto ad una bambina piccola credo possa fare un po’ paura… Booh! :-S
Ammetto però che, nonostante siano passati parecchi anni e pur sapendo che si tratta semplicemente di un’antica tradizione, mi fa ancora un certo effetto stare sola in casa in questa data, il silenzio tombale nella mia stanza oggi mi inquieta e mi fa venire i brividi… Brrr!
Quando ero bambina, mia zia invitava sempre i fratelli e i nipoti a pranzo, in quella che era la vecchia casa dei miei nonni per finire ciò che i nostri parenti defunti avrebbero dovuto mangiare “per finta” durante la notte. Al nostro arrivo osservavo con curiosità la tavola imbandita ogni anno nello stesso modo… accanto ad un piatto non mancava mai il tabacco da fiuto preferito da mio nonno, un pacchetto di “Nazionali” per mio zio… e poi, gli spaghetti al ragù ormai freddi… l’uva, i fichi secchi, le castagne, i dolci sardi, il vino rosso e l’acqua.
Vicino alle foto incorniciate dei morti c’era il solito vaso di cristallo con i crisantemi rigorosamente bianchi, due lumini artigianali fatti con acqua, olio e uno stoppino.
Cinzia, la mia compagna di casa è appena rientrata e mi ha chiesto in sardo:<<Pia, non hai preparato la tavola per i morti?>> Le rispondo:<<Perchè? Si fa anche nella tua città? Non in tutta la Sardegna è solito ricordare così i Morti, personalmente non ho mai preparato niente per questa festività, eppure dovrebbe spettare a noi giovani difendere le nostre tradizioni…>>
nonsodove
2 Novembre 2006 07:12io a dire il vero è la prima volta che sento di questa usanza
4passi
2 Novembre 2006 08:13da noi non c’è quest’usanza, che però trovo assai singolare…ma, curiosità, la mattina dopo le cose destinate ai “fantasmi” si conservano o si buttano?
Macross
2 Novembre 2006 10:42Io avevo già sentito una cosa del genere. Però in casa mia non si fa.
Semmai andiamo al cimitero.
J4cK
2 Novembre 2006 12:45Brividi…. tradizione davvero inquietante
DarkElf81
2 Novembre 2006 13:53beh..personalmente io ho imbandito la tavola solo per il Grande Cthulhu…a lu non piace avere anime dannate in giro per casa…dice che vuole essere l’unico demone della zona…
d’altronde lo capisco…
buon halloween^^
ilavi
2 Novembre 2006 16:43E’ quella di imbandire la tavola per i morti un’usanza risalente alle civiltà più antiche, egiziana,greca, etrusca
e latina. In molte regioni italiane era diffusa quest’usanza; d’altra parte per il giorno dei morti si preparano anche dei dolci: da noi in Campania è usanza regalare torroni di varie forme e dimensioni. Anzi si regalano tra fidanzati con pensieri d’amore
Grazie di essere passata. A rileggerci
ciao
dora
dubert
2 Novembre 2006 18:30Ciao, perdona quella che è a tutti gli effetti un’intrusione. Però girovagando qua e là mi sono imbattuto nel tuo blog e nei tuoi pensieri. Mi sono piaciuti. Spero che potremo incontrarci di nuovo magari alle mie latitudini quando il tempo, avaro con tutti, te lo consentirà.
Nel frattempo ti porgo i miei saluti ed i miei complimenti per il tuo angolo virtuale… Ciao spero a presto. Con profonda ammirazione e stima.
Dubert
enricoan
2 Novembre 2006 19:07Simpatico l’origami fantasma.
Hai scritto delle cose molto interessanti, per me poi, che mi interesso di tradizioni e folcrore, sai, sono proprio i dettagli locali che mi intrigano di più, per magari inserirli in un contesto più ampio. Nessi e mutazioni. Vedi, quando diciamo deriva, ad esempio, dall’Egitto, Grecia, Roma, Gallia, Irlanda ecc., giriamo intorno alla stessa cosa. Dovresti leggerti ‘Il Mulino di Amleto’ scritto a quattro mani da Giorgio De Santillana e dalla Von Dechen, uno studio serio sulle origini di quello che noi oggi chiamiamo folclore, delle religioni e della scienza intesa in senso lato. Per meglio dire delle osservazioni dei fenomeni celesti fin dall’antichità. E’ interessante in questo senso anche la lettura del nostro compianto Alfredo Cattabiani e del francese René Guénon. Ma anche di Paolo Toschi e Giuseppe Cocchiara. Pure Frazer nella monumentale opera de ‘Il ramo d’oro’ è interessante, ma, secondo alcuni, va preso con le molle.
Da noi, in Umbria, si preparano due dolci in particolare, le fave o gli stinchetti dei Morti, solitamente nella forma del serpente che si morde la coda, simbolicamente rappresenta la ciclicità temporale, e i maccheroni dolci: una tradizione locale, che almeno io non ho trovato in altre aree culturali.
A presto Pia e buona serata,
Enrico
anticodemone
2 Novembre 2006 20:18Secondo me avresti dovuto prepararla la tavola. Le tradizioni sono le uniche cose veramente “romantiche” della nostra esistenza, ed è veramente triste perderle. Certo…se poi devi dormire terrorizzata forse non è il caso :)
AD
loftus
2 Novembre 2006 20:37Piaaaa , mai sentita questa cosa….
un bacetto post Halloween …
cesko975
3 Novembre 2006 00:14Ma una volta preparato qualcosa in tavola per loro… con quel che rimane che si fa?
Intendo i loro avanzi…
si possono mangiare o no?
So che è una tradizione molto antica anche i romani se non sbaglio facevano qualcosa di simile e gli egizi mettevano birra e vino (soprattutto vino ;) )
maddyaff
3 Novembre 2006 08:24non l’avevo mai sentita, ma credo che sia tanto inqiuetante quanto bella… :)
Njord
3 Novembre 2006 13:53E’ bella la vostra tradizione, Pia! Da me ci si limita ad andare al cimitero, ma credo che ogni gesto in tal senso sia ben accetto a coloro che “non sono più in questo mondo”. per quello che sò, comunque, i tuoi parenti defunti quei pasti avranno avuto modo di gustarli veramente fidati: ho un teoria a riguardo e non campata per aria…
UN BACIONE FORTE!!!
A PRESTO, CIAO!!!
maghettablog
3 Novembre 2006 15:05Qui in Sicilia non è abitudine ( o perlomeno le persone che conosco a scanso di equivoci)apparecchiare la tavola per le persone defunte ma la mia nonnina calabrese ormai siciliana da piu’ di quaranta anni lo fa .
E lo fa pure per la notte della befana( e’ un vizio a questo punto). Mi sono sempre chiesta perche’ non la faccia per Babbo Natale ma questa e’ un’altra storia.
Mi piacciono queste usanze fantasiose e credo proprio che l’anno prossimo apparecchiero’ pure io.
( fermatemiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii)
Un bacione bellissima Pia!
enricoan
3 Novembre 2006 18:41Buon fine settimana,
Enrico
Fantedicuori67
3 Novembre 2006 19:52Sono curiose queste usanze. Tradizioni che non muoiono mai!
Sancora
3 Novembre 2006 22:44Una tradizione che mi piace. non la trovo per niente lugubra, anzi… molto rispettosa per coloro che ci erano vicini ed ora sono da altre parti.
Di dove sei?
JonsiSque
3 Novembre 2006 22:55Quell’origami della foto è davvero meraviglioso. Comunque a me il periodo “dei morti” mi ha sempre affascinato, e trovavo molto bello quell’andare di giorno al cimitero e respirare quell’aria strana,malinconica, silenziosa. L’unico posto dove non si sente rumore,anche se si è in mezzo alla città.
cesko975
4 Novembre 2006 00:41La canzone è di John Denver…. Ritme and reason
;)
alessandro3001
4 Novembre 2006 10:59bello farsi paura .. e lasciarsi tremare …
oulaya
4 Novembre 2006 15:07E’ giusto non far morire le tradizioni…Cmq in Sicilia non usiamo far nulla di particolare ..a parte andare al cimitero..ovvio..Adesso sto a Copenhagen e qui direttamente questa “festa” non esiste proprio…
Fantedicuori67
4 Novembre 2006 17:51Ciao.
Potrei chiederti una consulenza…”tecnica”?
Come hai fatto ad inserire nel tuo blog “RADIO BLOG”?
Grazie di cuore.
Bacini e baciotti.
oulaya
4 Novembre 2006 18:03grazie x il commento ;) risp sul mio blog!
A presto!
J4cK
4 Novembre 2006 20:47Buon fine settimana!
Baci :)
Artemisia1975
5 Novembre 2006 00:08:: nonsodove – Beh, non ovunque esiste questa tradizione.
:: 4passi – Ciao Adamo, non si butta via niente… pare che mia zia lo scorso abbia anche riscaldato la pasta… che poi a me la pasta riscaldata piace tantissimo! ^_^
:: Macross – A quanto pare ci sono luoghi che conservano ancora questa tradizione, anche da noi si va comunque al cimitero e si portano i fiori.
:: J4cK – Già! Da piccola mi inquietava parecchio… ^_^
Buon fine settimana anche a te!
:: DarkElf81 – Hey! Spero che i miei parenti defunti non siano anime dannate! :-)
:: ilavi – Dora, grazie a te ho scoperto le origini di questa tradizione, grazie mille! A rileggerci presto!
:: dubert – Ti sei presentato con un mazzo di fiori così bello che non parlerei affatto di intrusione, anzi…sei il benvenuto! Grazie.
:: enricoan – L’origami fantasma l’ho incontrato navigando in rete… non ho resistito, tant’è che uno di questi giorni vorrei trovare su internet la tecnica per rifarlo anche io! Un periodo mi ero fissata con questa tecnica e conservo ancora dei gigli fatti da me parecchi anni fa.
Mi ha fatto piacere condividere questa usanza visto che ti interessi proprio di tradizioni locali. Grazie mille per i suggerimenti e buon fine settimana anche a te! A presto. :)
:: anticodemone – Magari l’anno prossimo potrei sistemare qualcosa da mangiare per la colazione così quando mi alzo trovo già tutto in tavola. ^_^
:: loftus – Dai, ora puoi dire di conoscere una tradizione in più… :-) Un bacetto anche a te.
:: cesko975 – Si, si mangia tutto. Hai ragione, pare sia una tradizione antichissima. Sono tornata sul tuo blog, la canzone di sottofondo mi sembra sempre più bella. :-)
:: maddyaff – Si, è una bella tradizione. Grazie Maddy. A presto.
:: Njord – Grazie Beppe, confermo… basta un piccolo gesto, anche solo una preghiera. Magari, quando hai tempo mi racconterai la tua teoria al riguardo. Un bacione forte anche a te. *_^
:: maghettablog – Interessante scoprire che si usa apparecchiare la tavola pure in Calabria… ma credo sia anche là una tradizione che non appartiene a tutta la regione perchè una mia amica calabrese non la conosce. Un bacione Maghetta!
:: Fantedicuori67 – Purtroppo credo che sia un’usanza che sta scomparendo anche in Sardegna… Riguardo il Radio.blog ti darò il link al forum via messaggio privato. Un bacio anche a te.
:: Sancora – In effetti, analizzandola bene non è lugubra. Sono di Bosa, sulla costa nord-occidentale della Sardegna.
:: JonsiSque – Ti dirò che da sei anni a questa parte mi capita di andare a respirare quell’aria strana che descrivi tu anche in altre occasioni… anche solo per portare un fiore, ci vado spesso sola, senza nessun timore.
:: alessandro3001 – Bello? Dipende… ^_^
:: oulaya – Beh! In Sicilia ci sono tante altre tradizioni belle… Ho riletto la risposta sul tuo blog. Grazie.
utente anonimo
5 Novembre 2006 12:11Lei apparecchia ancora oggi per i genitori e i fratelli scomparsi; secondo l’usanza, sistema con cura piatti e pietanze ma senza coltelli, sempre meglio evitare reazioni impreviste di qualche anima…
ragionamento perfetto.
ge
SP
5 Novembre 2006 15:29A proposito di regali da
lenta domenica
un attimo prima del tramonto ecco un
Oggi rileggerei Bulgakov…
S.
P.S. per i giorni veloci consiglio, invece, questo link che porta dritti a Francesca:
lettera partenopea
utente anonimo
5 Novembre 2006 17:15Io sono morto e MANGIO !!! =)
CIAOOO, con demenza, teo LSC
Elentari77
5 Novembre 2006 17:31una tradizione molto particolare, certo e credo che impressioni molto i bambini. mi ricorda un pochino l’usanza giapponese di ricordare i defunti. un abbraccio e grazie per la frase, è molto bella :)))
arg71
5 Novembre 2006 21:29ciao ho fatto un giro e ti lascio un saluto.
Anche a me piace la bicicletta e caterina va in città. e anche silvestri, elisa..
sono contenta di aver trovato questo bel blog. ciao Anna
carIBBEan
6 Novembre 2006 04:36Uélla.
thepescator
6 Novembre 2006 09:01se tua zia si faceva i cavoli sua era meglio…
A me fece paura il film di E.T… anche a rivederlomi fa un effetto simile :)
LeCadavreExquis
6 Novembre 2006 09:05Raccontare ad una bambina questa usanza non è che sia il massimo…te credo che hai ancora un pò di paura in quel giorno…Cmq le tradizioni sono tradizioni e vanno rispettate e come dici tu tocca a noi giovani difenderle dal tempo che passa….un abbraccio
5green
6 Novembre 2006 13:23Ciao un saluto,complimenti per il tuo blog…
Tonica
6 Novembre 2006 21:36Ciao pietta interessante quest’usanza..
Volevo dirti che Luca ti saluta tanto e mi ha detto che di tutte le persone che ha incontrato a Pisa, tu sei la più speciale, dolce e hai senz’altro tanto da dare anche se spesso non lo dai a vedere.. è non ho potuto far altro che dargli ragione!!
un bacio so
charles1971
6 Novembre 2006 23:35sono passato a salutare !
Artemisia1975
7 Novembre 2006 00:00:: ge – Beh! Mia zia è superstiziosa! Anche quest’estate mi ha ripreso perchè andavo a fare visita al cimitero alle 12.00 a.m e quella, pare sia, secondo le anziane del paese, l’ora in cui le anime si concedono libertà d’uscita… però io non ho visto mai nessun fantasma, solo qualcuno che, come me portava un fiore oppure pregava. :-)
:: SP – Mmmm… Questo sole rosso di Mirò non mi piace particolarmente, penso abbia fatto di meglio nella sua carriera. Comunque leggerò…
:: LSC – Ahahahah! Mangiato bene almeno? ^_^
:: Elentari77 – Scrivo per i miei amici blogger che la frase postata sul tuo blog, dove richiedevi una citazione che ci rappresentasse in questo momento era semplicemente “Non pretendere la luna quando hai già le stelle” tratta dal film ‘La gatta sul tetto che scotta’. L’idea del post mi è sembrata simpatica e ho partecipato volentieri.
:: arg71 – Ho letto anche io il tuo blog e in effetti abbiamo gusti in comune! ^_^
:: carIBBEan – Uèlla! :-D
:: thepescator – Non so… Forse ero anche io facilmente impressionabile? ;-)
:: LeCadavreExquis – Il fatto è che chi tiene a questa tradizione non vede la morte e i propri defunti con paura, anzi, è un modo per accoglierli. Ricambio l’abbraccio.
:: 5green – Grazie! :-)
:: Tonica – Sonia, che dire… sono tra l’imbarazzato e il commosso!! ^_^
Luca, anche questa volta, mi ha fatto un’ottima impressione… carino, dolce… *_*
Rivedervi a Pisa è stato piacevole! Spero di ricambiare presto la visita a Milano e di incontrare nuovamente anche lui. Se tu in questi giorni lo rivedi gli dai gli auguri di buon compleanno anche da parte mia? Un bacione Sonietta! :-)
:: charles1971 – Grazie! Ricambio volentieri!
Njord
7 Novembre 2006 07:50Pia, cercherò di accontentarti il più presto possibile.
BACIONI!!!
utente anonimo
7 Novembre 2006 10:41Fa piacere ritrovare in giro ancora scampoli di tradizioni genuine…
quando oramai tanti sono persi dietro alle americanate tipo halloween.
Ciao. Vince.
nonenti
7 Novembre 2006 17:54da noi non apparecchiamo la tavola.
lasciamo sul tavolo 50 euro ed i morti si comprano quello che vogliono.
openthedoor
7 Novembre 2006 22:12…. lo si fa con il cuore dei ricordi, è una bella usanza
is4morus
7 Novembre 2006 23:42dalle mie parti (sud sardegna) questa festa si chiama “is animeddas”.
grazie della visita.
a si biri sanus e allirgus
ABS
8 Novembre 2006 14:35Ognuno si sfama come può.
Mi hai ricordato una signora che apparecchiava ogni volta per la figlia che era andata a studiare all’Università altrove (credo che ora sia sposata e abbia dei figli, e che la mamma non abbia cambiato abitudine).
ConfidenzeABet
8 Novembre 2006 22:15http://www.confidenzeabet.splinder.com
Ti aspettooo!!!
davidormi
8 Novembre 2006 22:44Sapevo che in alcuni posti veniva praticata questa usanza…Mi sa pure in alcune parti della Sicilia…Da me non si usa fare, ma anche i miei nonni da piccolo mi raccontavano storie di fantasmi e in Sicilia sono famose quelle che riguardano i “ttruvaturi” ..etimologicamente da “trovare” e sarebbe una specie di tesoro lasciato dai defunti e chi lo trova ha delle disgrazie!!! Terrificante!!! Figurati io a 7 anni come stavo!!! Fortuunatamente dormivo… Per concludere, l’usanza tua ha origine penso antichissime….Mi sa che gli egiziani nelle loro tombe mettevano dei semi e del cibo, addirittura delle monete, per nn lasciare sprovvisti i propri cari nel passaggio all’aldilà……E’ una tradizione che spero nn si perda con il tempo!!!Ciao
enricoan
9 Novembre 2006 14:16Un bacio doce doce ^_^,
Enrico
h4rlan
9 Novembre 2006 17:46MA ciaoooo come va????Lo so sono imperdonabile…sono sparito ma ciò perchè ho avuto e ho miliardi di impegni tanto che se solo ci penso mi vengono i capelli dritti in testa!!
Bacione
thepescator
9 Novembre 2006 18:17Bonsoir :)
Come va la serata ?
Njord
10 Novembre 2006 08:40Ciao PIA, tanti salutoni anche a te!!!
Ps: ma l’origami l’hai fatto tuuu???
BACIONI BACIONI!!!
Artemisia1975
10 Novembre 2006 23:39:: Njord – Beppe, quando vuoi… Grazie.
Ah! L’origami l’ho trovato casualmente in rete… Con libro in mano so fare qualcosa, ma solo quelli semplici… :-(
Bacioni.
:: Vince – Ho letto in rete che le origini di Halloween non sono americane ma hai ragione a dire che è un’americata considerato che a mio avviso in Italia è “scoppiata” come festa un po’ commerciale.
:: nonenti – Appena ho letto il tuo commento sono scoppiata a ridere! ^_^
:: openthedoor – Si, dietro a questa usanza per me ci sono tantissimi ricordi.
:: is4morus – Sai, credo si chiami “Is animeddas” pure dalle nostre parti.
saludos a tie e a nos bidere sanos! (Saluti a te e a vederci sani!):-)
:: ABS – Mia madre invece tiene ancora le pantofole di mio padre davanti all’ingresso di casa… Sempre un modo per sentire la “presenza” di una persona che non c’è più. ^_^
:: ConfidenzeABet – Passerò… :-)
:: davidormi – Aiutoooo! I “ttruvaturi” sembrano davvero inquietanti… però le tradizioni assumono anche in questi casi un loro fascino. Non conoscevo questa vostra usanza, mi fa piacere averla scoperta. Grazie.
:: enricoan – Grazie Enrico. ^_^ Un bacione.
:: h4rlan – Va bene, grazie per essere passato nonostante gli impegni. ;-)
:: thepescator – La serata è andata bene. Mi sono divertita disegnando con le nipotine.
pamaly
15 Novembre 2006 16:39A me invece ricorda delle cose molto belle. Mia madre è sempre stata molto attenta a conservare questa tradizione e qui in sicilia si usa nascondere dei giocattoli ai bambini la notte dei morti e poi giocare la mattina dopo a ritrovarli per la casa. Ricordo i dolci e i biscotti della colazione di giorno due.. ed è davvero un dolcissimo ricordo.
Mi piace molto il tuo blog, è sincero, spontaneo e poi trovo un sacco di cose in comune. Lo aggiungerò ai miei link. A presto
Pamaly
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16 Novembre 2006 22:40Samain
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16 Novembre 2006 22:43lo noto adesso … il monachello. E pensare che da piccolo lo vedevo sul serio …
Samain? … diciamo che è l’antenato di halloween ( se non sbaglio anche la data coincide …) … sul monachello? no, non scherzo.
dailynew
27 Novembre 2006 20:57Anche a Napoli c’è questa tradizione : si dice che i defunti “rientrino” poi il giorno dell’epifania.
Mia nonna materna il giorno dell’epifania era sempre triste perchè diceva che i suoi defunti andavano via…
utente anonimo
2 Novembre 2010 20:39anche a porto torres mia madre apparecchia tuttora per i morti,quand'ero bambino non ti dico la paura,se non ricordo male però apparacchiava per quanti eravamo in casa,cioè in cinque io mia sorella mio fratello mia madre e mio padre.penso che ora aparecchi per due.domani glielo chido.