Dov’è finita la solidarietà studentesca?
Da qualche giorno che mi chiedo dove sia finita la solidarietà studentesca all’interno del mio Corso di Laurea… facevamo gruppo tre anni fa, studenti appena iscritti ad un corso di laurea sperimentale.
Un professore chiese a me ed ad altre mie compagne se volevamo fare le rappresentanti… non sarebbe stato un impegno gravoso e soprattutto servivano dei nomi di studenti che ricoprissero quel ruolo per questioni amministrative.
In sei ci trovammo ad essere rappresentanti quasi per caso, nessuno avrebbe creduto mai che ricoprire tale carica in un piccolo corso di Laurea potesse avere anche i suoi vantaggi.
Essere rappresentante a volte procura anche un po’ di stress… quando vorresti non prenderti responsabilità che non ti spettano… ma soprattutto mi fa rabbia quando i compagni di università, nei momenti in cui c’è un problema, cercano i rappresentanti e si lamentano per il fatto di non conoscerli personalmente…. quando noi più volte abbiamo voluto un contatto e non abbiamo avuto da loro riscontro.
Tra qualche giorno ci sarà la scadenza per le domande di candidatura dei nuovi rappresentanti del consiglio di laurea, io e una mia amica ci siamo ricandidate per la quarta volta consecutiva e due nuove persone sempre del nostro anno si sono candidate… mancano ancora due proposte di candidatura per far si che quest’anno il nostro corso possa avere dei rappresentanti.
Noi ex rappresentanti abbiamo bombardato di e-mail il nostro Gruppo Yahoo! e io oggi ho scritto l’ennesima lettera sulla mailing list ufficiale a cui tutti gli iscritti e i docenti sono registrati… mi domando se hanno capito che avere dei rappresentanti è un’opportunità da non sottovalutare, un’occasione per far sentire anche la nostra voce e discutere problematiche e attività inerenti alla vita del nostro corso di Laurea.
Perchè non dare anche noi iscritti a questo corso (come in tutti gli altri corsi di Laurea) un contributo per migliorare la nostra condizione di studenti?
Credo che creare un clima di solidarietà studentesca sia fondamentale per l’organizzazione delle strutture pensate per chi ogni giorno siede dietro a un banco.
Siamo solo in 4 tra più di 400 iscritti a pensarlo? :(
ruzzino
27 Marzo 2006 09:53vabbè, d’accordo. ma mica puoi costringere la gente ad avere un senso del sociale come il tuo, che operi secondo i tuoi giudizi…eh no.
ge
utente anonimo
30 Marzo 2006 14:48Cara Pia,
mi ricordo quel giorno in cui ci hanno praticamente precettato! Nel 2002 ci doveva essere una qualche congiunzione astrale a darmi quell’energia per decidere di tornare sui libri e di farlo a capofitto! Nel mio caso fu una bella esperienza e ha avuto i suoi vantaggi, conoscere personalmente e più informalmente i vari prof. mi è servito molto, se non altro ad averne un pò meno soggezione!
Ma ti confesso che forse nel nostro caso l’età non adolescente e un pò di esperienza in più ha voluto dire, magari i ragazzi appena usciti dalle superiori hanno una visione diversa delle cose e infatti c’è venuta Ada che è piuttosto “senior” a fare la rappresentante insieme a voi.
Per me l’università è stato un bel momento anche grazie alle amicizie che c’ho stretto e che non mi aspettavo di riuscire a fare, ricordo quel giorno allucinante che andammo in giro sotto la pioggia per le interviste ai prof. per il progetto multimediale e ci prendemmo freddo, acqua e vibranti rimproveri ortografici!!!
…i tempi scolastici sono sempre bei tempi…quando andavo all’accademia a Firenze un momento mitico della settimana era la pulitura dei pentoli con la colla di coniglio (che serve per il restauro dei quadri) la quale è fatta con scarti di interiora disciolte in acqua, ammuffisce velocemente e diventa una massa gelatinosa-verde-puzzolente. Ebbene noi la staccavamo a pezzi dai pentoli e la lanciavamo sui passanti chic del centro di Firenze dall’alto del nostro palazzo sede della scuola…ben celate dietro gli abbaini! In due occasioni riuscimmo a fare platealmente centro in capo a un signore pelato (!) e su una madama impellicciata.
Ci smascheravano sempre le risate incontrollabili.
A informatica umanistica un pò di goliardia c’è mancata (io e Bea siamo riuscite a entrare nei locali abbandonati sopra le aule di corso italia, “asportando” fogli, buste intestate, una cartelletta in pelle e un posacenere ma non è lo stesso!).
Un bacio alla rappresentante-capo!
Valentina
utente anonimo
5 Aprile 2006 13:58Ciao Pia. Un rapido saluto da Milano
:-)
Chiara
mezzanine
16 Giugno 2006 12:32Io mi volevo candidare, ma mi è stato impedito dal fatto che, essendomi laureata e non-iscritta alla specialistica che non-esiste, n ho potuto.. Uffa!!!
Io dal palazzo di corso italia ho asportato la targhetta di un certo prof a mio parere mooolto discreto che insegna basi di dati e la sto usando cm segnalibro.. Salutone grosso..
Giu