Esiste la città ideale?
Capelli leggermente mossi, sandali bassi, la borsa a tracolla, un jeans chiaro e una leggera camicia bianca in stile bohèmien, serenamente cammino per strada con un’andatura calma e lenta. È naturale immaginarmi ancora in giro per Pisa, Firenze o Milano. In alcuni flashback scorrono veloci immagini di amici, piazze, strade, negozi, case e palazzi storici. Ma gli edifici che mi circondano non hanno nulla a che vedere con l’architettura di Bosa. Apro gli occhi e tutto ciò mi sembra lontano anni luce, improvvisamente divento consapevole del fatto che quell’atmosfera di libertà non potrò più afferrarla appieno.
Il piacere del sogno ad occhi aperti è conciliante e fa trovare in me la forza di affrontare i giorni grigi ed evitare la tentazione di dare troppo peso ad ogni problema. Sto imparando ad adattarmi a (ri)vivere in un piccolo borgo, e a superare le avversità più severe. La chiamano resilienza, l’arte di risalire sulla barca rovesciata per andare avanti, senza arrendersi nonostante le difficoltà.
Il destino mi ha riportato in Sardegna, dove a volte è difficile spiegarsi. Qua, in ogni angolo si respira la calma, e dopo quasi tre anni, ci sono giorni che faccio fatica a respirare quest’aria un po’ diversa, dove le persone mi appaiono “sfocate” e le cose sembra facciano di tutto per sfuggirmi di mano. Chissà, forse la mia città ideale è una vera utopia. Ma in questi anni di vita a Bosa ho fatto una cosa che mi piace: osservare… e ho lasciato che parlassero per me i palazzi, i monumenti, il mare e le barche sul fiume. E come qualsiasi persona che ama fotografare, ho imparato ad aspettare. Ho imparato ad aspettare il vento giusto, e se a volte mi sento ancora oltremare, io resisto e persisto perché, nonostante tutto, vale la pena di rimanere qui per scoprire quello che ancora mi rimane nascosto.
VITALE MARONGIU
3 Ottobre 2016 20:14quando si vive qualcosa tutto ci resta dentro col profumo di un evanescente rimorso.
Pia - Artemisia
3 Ottobre 2016 21:28Grazie per il commento Vitale. :)
Beppe
19 Ottobre 2016 10:54..magari di nascosto c’è ancora quello che stai cercando, Pietta.
Un abbraccione forte forte (visto che è da tempo che non ci sentiamo..e ancor più che non ci si vede)