Un mini social tour tra Alghero e Bosa
La Sardegna che non ti aspetti è anche quella che hai a pochi chilometri da casa, o proprio sotto agli occhi, in quelle città che forse, perché troppo vicine dai per scontato e che pensi ci sia sempre tempo per visitarle con calma.
Poi, arrivano occasioni come Invasioni Digitali che, insieme agli Instagramers della Sardegna offrono la possibilità di organizzare un mini social tour tra Alghero e Bosa che ci ha portato alla scoperta di territori limitrofi, collegati da una da un’incantevole strada panoramica, indubbiamente tra le più suggestive dell’isola. Due comuni ricchi di bellezze naturalistiche, archeologiche e dalla storia affascinate sono stati “invasi pacificamente” dagli admin delle community locali e dagli Igers che si sono piacevolmente uniti al nostro gruppo. Armati di smartphone, tablet, videocamere e fotocamere, abbiamo condiviso sul web e i social network le nostre immagini.
Insieme agli Instagramers della Sardegna, arrivati da diverse zone dell’Isola, c’era anche Diana Simon, blogger conosciuta in rete come Browsingitaly, che ha scelto di trascorrere in Sardegna le sue prime Invasioni Digitali.
Ad Alghero, dopo aver fatto colazione al Blau Sky Bar dell’Hotel Catalunya e aver ammirato la città dall’alto, abbiamo trascorso una bellissima mattinata sul promontorio di Punta Giglio. Le guide ambientali di Naturalghero ci hanno accompagnato all’interno dell’Area naturale marina protetta di Capo Caccia – Isola Piana. Lo spettacolare promontorio di Punta Giglio, che deve il suo nome alle piante di giglio che qui crescono numerose, durante la 2^ guerra mondiale è stata un’importante base antiaerea dell’esercito proprio per la posizione strategica tra Porto Conte e Alghero. Di quel periodo esistono ancora le strutture con caserma, piattaforme di posizionamento cannoni antiaerei, casematte e deposito esplosivi, costruiti con pietre di calcare del posto.
Nel pomeriggio ci siamo invece concessi una bella scarpinata alle Grotte di Nettuno in collaborazione con la Fondazione Meta. Le più grandi e belle grotte della Sardegna risalgono a tempi preistorici e noi le abbiamo raggiunte a piedi percorrendo i 656 gradini della suggestiva Escala del Cabirol (in catalano, La scala del capriolo) che si snoda lungo la parete del massiccio di Capo Caccia. La fatica fisica è stata decisamente ripagata grazie alla suggestiva atmosfera che si respira sia percorrendo la lunga scala che all’interno delle grotte.
Il mini social tour è proseguito l’indomani nella mia città, Bosa… ormai noto a tutti come uno dei borghi più belli d’Italia.
Circa 60 persone hanno partecipato alla nostra invasione percorrendo l’antico quartiere medioevale de Sa Costa. Insieme abbiamo passeggiato tra i vicoli stretti lastricati di ciottoli e basalto, e collegati da scale su cui si affacciano le caratteristiche case dai colori vivaci, costruite sulla roccia.
Antonio Naitana, collaboratore corrispondente dell’Unione Sarda, ha raccontato le meraviglie artistiche di Bosa aggiungendo curiosi aneddoti.
L’invasione è proseguita verso il Castello Malaspina dove siamo stati accolti dalla cooperativa L’Antico Tesoro. La guida ci ha illustrato l’affascinante storia del Castello di Bosa fondato nel 1112 dai Marchesi Malaspina e gli affreschi trecenteschi di scuola Toscana rinvenuti nella piccola Chiesa di Regnos Altos, cappella palatina del Castello.
Per pranzo ci siamo riposati facendo tappa nella Cantina Columbu in Via Carmine 104, dove abbiamo degustato dell’ottima ricotta con miele e la rinomata Malvasia di Bosa. Nel mentre l’accogliente padrona di casa, Anna Mazzon, ci ha raccontato la suggestiva storia della pregiata malvasia.
Il nostro mini-social tour si è concluso con un pomeriggio trascorso nella campagna di Bosa per fotografare le chiese situate lungo le rive del fiume: Sant’Eligio, San Martino, Santi Cosma e Damiano e San Giorgio per poi salutarci dopo aver visitato la Chiesa di San Pietro dove abbiamo ammirato in tutta la sua bellezza una delle più antiche chiese romaniche della Sardegna!
Queste sono le mie foto, ma trovate il racconto per immagini del nostro mini-social tour cercando su Instagram e facebook gli hashtag #fromalgherotobosa #invadopuntagiglio #invadogrottedinettuno #invadobosa.
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