Sulla mia terrazza
Un venticello caldo e un limpido cielo stellato in una notte di un agosto afoso mi invogliano ad uscire dalla mia torrida cucina. Poggio con naturalezza le braccia sulla ringhiera della terrazza, fuori dalla porta di casa mi saluta simpaticamente la dirimpettaia con un semplice “Ciao Pia”, rispondo con un lungo “Buonaseeeera” e mi viene in mente quando anni fa, anche lei con le lacrime agli occhi mi disse: “Sai, mi mancherà non vedere più tuo padre affacciato come sempre…”
Mi faccio trasportare da ricordi e da mille pensieri ma ecco, forse ho trovato la giusta ispirazione. Devo dire al geometra, che sta rinnovando il progetto di questa casa che può sbizzarirsi quanto vuole, ma la terrazza… la terrazza la vorrei anche al piano di sopra.
Non so quanto sono stata sulla balconata, perdo la cognizione del tempo immaginando vasi fioriti di gerani rosso vivace per allontanare le zanzare, un tavolo per sei apparecchiato con un’allegra tovaglia colorata e un servizio di piatti di ceramica bianca, perchè a me far mangiare gli ospiti su piatti di plastica mica piace tanto. Due belle lanterne indiane con candele alla citronella per regalare agli amici la giusta atmosfera di relax. E poi le sedie… meglio se sono comode poltroncine di vimini con morbidi cuscini.
Torno alla realtà fissando i miei gerani secchi che quest’anno non hanno resistito al gran caldo. Certo… questa non è ancora esattamente la terrazza che vorrei ma guardando soddisfatta le nuove tende avvolgibili penso a come Ozpetek sia riuscito nel film “Le fate ignoranti” a trasformare una terrazza quasi fatiscente in un “luogo” narrativo dove spariscono persino gli sguardi persi nel vuoto e la malinconia dei protagonisti. Si, mi piace tanto quel film…
E’ così bello contemplare il cielo dal balcone… ti senti bene. Quante volte da ragazzina, quando ancora ero troppo piccola per andare nella discoteca a pochi passi da casa, uscivo fuori dalla stanza per ascoltare la musica e ballavo come una pazza scatenata, incurante dei vicini che mi potessero vedere saltellare e usare, in punta di piedi, la ringhiera come barra. E quante volte sono stata lì, semplicemente seduta a terra a gambe incrociate a guardare verso il basso osservando la gente passare e sentendomi uno spettatore di vite che scorrono… Spesso, per me sono questi i momenti più belli di intimo conforto.
Sulla mia terrazza…
– Illustrazioni di Addigni –
Stefania
1 Settembre 2012 00:01Anche io come te spesso mi ritrovo sul balcone con la mia sigaretta a guardare la gente che passa e mi sembra di vedere un film… Trovo che sia un momento rilassante.
Pia - Artemisia
2 Settembre 2012 11:32Ciao Stefania, forse è anche quell’aria fresca che si respira che rende l’atmosfera rilassante. Sono questi per me i migliori momenti di riflessione ma anche di curiosità… osservando la gente che passa mi sento spettatore di vite che scorrono e come hai detto tu, a volte è come vedere un [bel] film. ;-)
vedovascalza
9 Settembre 2012 22:49è come un mondo a sè… Bellissimo e a cui ci si affeziona così tanto da diventarne anche possessive!
Pia - Artemisia
17 Settembre 2012 11:36Eh si Vedovascalza, guai a chi d’estate mi toglie il mio piccolo angolo di mondo… :-)
CristinaK
16 Settembre 2012 10:21Ed è vero sai… la terrazza è il nostro personale ponte verso il cielo, un punto dal quale spiccare metaforicamente il volo, una libertà di respiro e di spazio che ci allarga il cuore. Grazie, ti ho letta con piacere, tornerò.
Cri :)
Pia - Artemisia
17 Settembre 2012 11:39Ciao Cristina! Sei riuscita a cogliere esattamente le sensazioni che provo nei momenti che trascorro sulla terrazza di casa. Grazie per il passaggio e ricambierò volentieri la visita. :-)
Topper
17 Settembre 2012 18:28E’ un piacere rileggerti…
Pia - Artemisia
20 Settembre 2012 22:46Ciao Topper! Ti ringrazio, fa piacere ritrovarsi… ;-)